Ciao Straniero, bentornato.
Sono felice che tu sia qui perché oggi ho qualcosa di speciale da raccontarti. Si tratta del mio viaggio in una terra magica, un luogo d’Italia che mi è rimasto nel cuore per la sua incredibile storia e la sua bellezza, che rientra a pieno titolo tra Le Bellezze dello Stivale.
Ti sto parlando di Matera, la città del sud Italia conosciuta anche come La Città dei Sassi, un gioiello italiano dalla storia complessa e travagliata che ho avuto finalmente l’opportunità di scoprire dopo tanti anni di desiderio, in occasione dell’anniversario con il mio compagno.
L’ultimo anno è stato molto impegnativo per tutti e due ed avevamo entrambi bisogno di staccare la spina, passando qualche giorno in un posto speciale. Un posto che fosse diverso, romantico, intimo e non troppo lontano, che ci desse modo di sentirci in vacanza ma anche a casa.
Ecco, questa è Matera: un luogo sospeso nel tempo in cui antico e moderno si incontrano.
Un posto magico che ti fa sentire proprio come a casa.
Questa città ha una storia complessa, soprattutto dal punto di vista sociale. Pensa che in passato è stata soprannominata La vergogna d’Italia a causa delle difficili condizioni in cui viveva la maggior parte della sua popolazione.
Oggi Matera è un autentico gioiello, Partimonio dell’Umanità dal 1993 e nel 2019 è stata addirittura dichiarata Capitale Europea della Cultura. Una vera e propria rinascita considerando il suo passato, fatto sta che Matera è oggi un’ importante città che accoglie milioni di turisti ogni anno.
Insomma, sei pronto a rivivere con me la scoperta di Matera? Sono sicura si sì 😉
Andiamo.
Ormai mi conosci e sai che amo raccogliere e condividere le mie esperienze di viaggio, e qui nel mio blog ci sono solo le più belle. Mi piacerebbe che tu prendessi le mie parole come “i consigli di un’amica” che ti potranno essere utili per organizzare la tua visita a Matera e per questo, oltre all'articolo che stai leggendo adesso, ho preparato anche una guida con informazioni e contatti che ti saranno utili nel caso in cui tu voglia visitare la Città dei Sassi.
🧭 Se ti interessa leggere la mia Guida per la scoperta della Città dei Sassi puoi farlo velocemente cliccando qui.
Giorno 1 | Il viaggio e l’arrivo
Come ho spiegato in dettaglio nella mia guida per la scoperta di Matera, la città è collegata piuttosto male al centro Italia,quindi abbiamo scelto di spostarci in macchina. Siamo partiti la mattina con calma e in circa 5 ore siamo arrivati a destinazione, lasciando la macchina subito fuori dal centro storico.
Nota: nella guida trovi le informazioni che ti servono se vuoi scoprire di più su possibilità parcheggio e tariffe 😉
Per dormire abbiamo scelto l’Antica Torre di Iuso, una struttura che si trova proprio al centro della città. Alina, la proprietaria, è una persona deliziosa e disponibilissima, che ci ha fatti sentire come a casa. E’ stata proprio lei a farci una prima introduzione storica della città, quando ci ha accolti nella sua bellissima struttura.
L’Antica Torre di Iuso si trova vicino Piazza del Duomo, proprio al centro di Matera e, come suggerisce il nome, è una delle antiche torri che in passato servivano a difendere la città da potenziali nemici.
Oggi l’edificio accoglie ospiti da ogni parte del mondo, è stato ristrutturato con cura e soggiornare al suo interno è stata una bellissima esperienza, principalmente per 3 motivi:
- la location , unica nel suo genere
- la posizione centralissima
- l’accoglienza attenta, calorosa e discreta che riserva ai suoi ospiti
Inoltre, la struttura offre anche accesso libero alla terrazza panoramica da cui si può godere di un punto di vista unico su Matera. Una vera chicca che merita proprio di essere scoperta.
La prima esplorazione
Una volta arrivati in struttura e fatto il check-in ci siamo buttati alla scoperta della città, facendo un primo giro di esplorazione.
Tutta la parte storica di Matera si trova nella ZTL, quindi di macchine non se ne vede neanche l’ombra. Si può girare a piedi in tranquillità, perdendosi nelle suggestive viette.
Tra le specialità per le quali Matera è famosa ci sono tutti i suoi prodotti da forno: pane, pizza, focacce e biscotti sono eccezionali e quando ci hanno consigliato di provarli non ce lo siamo fatto ripetere due volte. D’altro canto era proprio ora della merenda e dopo un viaggio lungo non c’è nulla di meglio che passeggiare assaporando un buon pezzo di pizza fatto a regola d’arte.
La prima tappa in cui ci siamo fermati è stata un’altra delle piazze principali di Matera, Piazza Vittorio Veneto, dove si trova l’accesso all’Antica Cisterna cittadina nota con il nome di Palombaro Lungo (che abbiamo visitato l’ultimo giorno, poco prima di ripartire) e un meraviglioso punto panoramico sul Sasso Barisano.
E visto che sono già diverse volte che nomino i Sassi la domanda sorge spontanea…
Cosa sono i Sassi di Matera?
Quelli che vengono chiamati Sassi sono gli ex quartieri poveri della città e sono due: Il Sasso Barisano (quello che si vedeva dalla terrazza del nostro Hotel e dai punti panoramici di Piazza del Duomo e Piazza Vittorio Veneto) e il Sasso Caveoso, che si trova dall’altra parte.
Passeggiare per questi quartieri è un’esperienza che ha dell’incredibile. Facendo attenzione alle abitazioni che si trovano a destra e a sinistra del percorso ci si rende conto subito che c’è qualcosa di strano:
- Non sono normali edifici o palazzi;
- Non sono stati “costruiti”, almeno non come noi siamo abituati a pensare.
E qui ci colleghiamo con un’altra caratteristica di Matera, stavolta più “strutturale”. Anche se io sono estremamente affascinata da questo genere di cose e ne parlerei per ore non voglio annoiare nessuno, quindi cercherò di spiegarlo nel modo più breve e semplice possibile.
La struttura di Matera e dei quartieri Sasso
Matera è stata costruita su un’altura composta per la maggior parte di un materiale che si chiama calcarenite (non tufo). Trattandosi di una roccia abbastanza “morbida” e facile da lavorare, quando la popolazione aumentò, invece di costruire nuove abitazioni da zero, semplicemente si cominciò a scavare nella roccia, che proprio per la sua “morbidezza” poteva essere lavorata facilmente.
Queste case scavate nella roccia accolsero la parte povera della popolazione, che progressivamente lasciò la parte “alta” della città per trasferirsi nei quartieri sasso. Beh, vi assicuro che visitarli facendo attenzione a come sono fatti è un’esperienza che ha dell’unico. Sul momento non ci si fa caso ma, facendo un minimo di attenzione, il modo in cui sono state costruite le case è ben visibile…
Conta gli strati e cammina sui tetti
Queste case infatti non hanno un vero senso logico, venivano fatte dove c’era bisogno e dove c’era spazio, spesso anche una sopra all’altra. Vi renderete conto di questa cosa quando passeggerete per i quartieri sasso e di punto in bianco vi troverete a passare vicino al comignolo di un camino, rimanendo spiazzati nel realizzare che la strada dove state tranquillamente camminando è anche il tetto di una casa che si trova proprio sotto ai vostri piedi!
🔎 Guarda la foto qui sotto e trova i comignoli.
Comignoli improvvisi a parte, una cosa divertente che potete fare passeggiando tra i sassi è “contare gli strati” di case. Quando abbiamo fatto la visita guidata la nostra guida ci ha detto che sono arrivati a costruite fino a 11 livelli sovrapposti di case, e se fate attenzione riuscite a contarli tutti.
E veniamo alle note dolenti…
Un po’ di storia
Naturalmente le condizioni di vita all’interno di queste abitazioni scavate nella roccia erano molto lontane dall’essere salutari. In queste case non c’erano servizi di base come acqua corrente ed elettricità e le strade principali che serpeggiano in questi due quartieri a quei tempi non erano strade, bensì fogne a cielo aperto. Se considerate che i quartieri sasso sono stati abitati fino agli anni ’50 del 900 il periodo di cui stiamo parlando è praticamente l’altroieri, da qui deriva la denominazione di Vergogna d’Italia.
Verso la metà degli anni ’50 i quartieri sasso vennero sgomberati per essere poi completamente riqualificati, a partire dagli anni ’90.
Insomma, dall’essere motivo di vergogna i Sassi di Matera sono diventati motivo di orgoglio e simbolo di rinascita :).
Alla scoperta delle delizie di Matera
Il primo incontro con la gastronomia locale
Dopo il giro pomeridiano della città abbiamo deciso di concederci un’ apertitivo pre-cena, per conoscere più da vicino la parte gastronomica del nostro viaggio.
Ci siamo diretti sulla via dell’hotel e prima di tornare in stanza per cambiarci ci siamo fermati da Zio Ninì, un locale carino e centrale che serve vino e prodotti tipici del posto.
Anche qui siamo stati molto bene, devo dire che i Materani hanno il senso dell’accoglienza nel DNA. Ci siamo rilassati assaporando una paio di calici di vino locale ma soprattutto abbiamo finalmente avuto modo di assaggiare una specialità locale, quasi introvabile fuori da questa regione: il peperone crusco. In questa occasione l’abbiamo preso su una bruschetta, ma i suoi utilizzi sono tanti e fantasiosi. Si può trovare come ingrediente usato in tanti primi e secondi nei ristoranti locali, ma anche servito da solo e intero come antipasto o contorno. Insomma, questo peperone è stata una scoperta bella e pure buona.
La cena al Caveoso
Finito l’aperitivo siamo andati a cena per il primo vero pasto lucano del viaggio, e per questo abbiamo scelto la Trattoria del Caveoso.
Ristorante caratteristico che serve i piatti della tradizione lucana, la Trattoria si trova, per l’appunto, proprio nel quartiere da cui prende il nome. Non solo, il locale si trova proprio dentro a un “sasso”. Questa per noi è stata la prima occasione di vedere il Sasso Caveoso ed è qui che ho capito che, tra i due quartieri sasso di Matera, il Caveoso è, a mio gusto personale, il più bello dei due.
Comunque, tornando alla cena, anche stavolta le nostre aspettative non sono state deluse. Abbiamo mangiato benissimo in una location caratteristica, gustando piatti della tradizione e spendendo il guisto.
Abbiamo concluso la serata passeggiando per il Sasso Caveoso. Alla fine per ritrovare la strada di “casa” ci è bastato cercare il Duomo con lo sguardo, e seguirlo come se fosse la notra Stella Polare.
Giorno 2 | Matera svelata
Un’ altra prospettiva
Il secondo giorno abbiamo dato fondo alle forze fisiche già a partire dalla prima mattina.
Dopo una sostanziosa colazione al Gran Caffè di Piazza Vittorio Veneto ci siamo avventurati in un percorso simil trekking passando per il non abbastanza famoso ponte tibetano che, lo dico onestamente e senza vergogna, avevo sottovalutato.
Non tanto per la discesa che, sì, è ripida ma fattibile… è la risalita ad essere decisamente impegnativa. Naturalmente il ponte si trova in un punto molto aperto, quindi andare in primavera è fantastico, soprattutto in tarda mattinata.
Inizialmente volevamo arrivare fino alle grotte sulla cima dell’altrura che si trova dall’altra parte del ponte, proprio di fronte Matera, per poter vedere da lì lo skyline della città, ma ci siamo resi conto che sarebbe servito troppo tempo. Avevamo appuntamento nel primo pomeriggio con la nostra guida per il tour guidato della città e non avremmo fatto in tempo. Tornare indietro senza raggiungere la vetta ci è dispiaciuto ma ci si prospettavano 3 ore di camminata ed abbiamo preferito conservare le forze.
Con il senno del poi posso dirvi che abbiamo fatto bene, siamo arrivati alla sera di quel giorno abbastanza distrutti da tutti i “sali e scendi” della giornata, ma sul momento il dispiacere è stato tanto. Poco male, salire fin lassù sarà la scusa perfetta per tornare a Matera in futuro.
D’altro canto lo dico sempre che è bene lasciarsi qualcosa da vedere per avere l’incentivo a tornare in un posto che si ama 😉
Quindi, tornando a noi, dopo aver percorso una parte del sentiero trekking siamo tornati indietro, giusto in tempo per un pranzo veloce a base di tagliere e friselle del Caffè Ridola, che ci è piaciuto così tanto che ci siamo tornati anche il giorno dopo a pranzo.
Formaggi e salumi sono tra le cose da provare di Matera, ce l’hanno consigliato in tanti e da Ridola ho capito il perché. Guardate qui, il volto della gioia!
Matera svelata: la visita guidata
Dopo la pausa pranzo siamo andati al nostro appuntamento con la Sara, che sarebbe stata la nostra guida per la città per le 3 ore successive.
Abbiamo deciso di prenotare la visita guidata di Matera perché la città è veramente densa di storia ed eravamo consapevoli che, per quanto avessimo potuto cercare informazioni, senza una persona del posto non sarebbe stato lo stesso. Per prenotare la visita abbiamo fatto una semplice ricerca online e tra le varie agenzie è emersa anche questa, Zirlìo, che è per l’appunto quella con cui lavora Sara.
Siamo stati molto felici della nostra scelta. Molte delle cose che vi ho raccontato le ho apprese prorpio da lei, durante questo tour. Se volete maggiori inforamazioni le trovate nella mia guida al paragrafo Visitare Matera con la guida… ne vale la pena? Spoiler alert, la risposta è sì.
Tornando a noi, siamo partiti da Piazza Vittorio Veneto ed abbiamo iniziato con un’introduzione sui Sassi e la storia della città, per poi spostarci sempre intorno al Sasso Barisano fino al Duomo, di cui abbiamo visitato l’interno. Siamo poi scesi lungo il perimetro della città, passando per le strade che conducono fino al Sasso Caveoso, dove si è concentrata maggiormente la nostra permanenza e le attente spiegazioni di Sara, che ci hanno dato una panoramica approfondita della conformazione geologica locale di cui vi ho parlato prima.
Abbiamo continuato trattando argomenti di carattere più socioculturale e visitando la Casa Grotta nei Sassi che si trova proprio nel Sasso Caveoso.
L’esperienza più sottovalutata: la Casa Grotta nei Sassi
Sarò sincera, prima di prenotare la visita guidata avevo trovato la Casa Grotta tra le attrazioni suggerite e non avevo intenzione di visitarla. Mi sembrava una di quelle classiche ricostruzioni per turisti che non vale davvero la pena di visitare. Mi sono sbagliata di grosso e devo dire grazie a Sara e all’agenzia per averla inclusa nel percorso, perché l’esperienza è stata interessantissima e molto suggestiva.
Questa Casa Grotta non è una ricostruzione dello stile di vita delle tante persone che abitavano i Sassi, ma la vera casa di una persona che ci ha vissuto fino agli anni ‘50, mantenuta esattamente com’era nel momento in cui i proprietari hanno lasciato l’abitazione. Praticamente si tratta di una porta sul passato che permette a chi la visita di entrare nelle condizioni di vita dei Materani di metà novecento.
L’esperienza è molto suggestiva e, nonostanostante il mio scetticismo iniziale, dopo aver provato in prima persona posso garantire che la Casa Grotta nei Sassi dovrebbe essere una tappa obbligata per la visita di Matera, fondamentale per capire la storia della città e della sua gente.
Quindi se andate a Matera e siete scettici come lo ero io all’inizio ricordatevi le mie parole, includete la Casa Grotta nel vostro tour. Non ve ne pentirete 😉
Quando scocca la scintilla: lo scorcio più bello di Matera
Dopo la Casa Grotta ci aspettava la nostra ultima tappa, la Chiesa rupestre di Santa Maria dell’Idris, un’altra location molto suggestiva che suggerisco caldamente di visitare.
Al di là del valore storico e culturale di questo monumento, ad avermi impressionata particolarmente è stato lo scenario di Matera che si può ammirare da lassù. Dall’entrata della chiesa si può godere infatti di un punto di vista unico sul Sasso Caveoso, e se siete fortunati come lo siamo stati noi che ci siamo trovati lì per caso all’ora del tramonto potrete assistere al momento della trasformazione: il momento in cui la città si illumina per la notte, trasformandosi da Gerusalemme in miniatura e vero e proprio presepe vivente.
Sarò sincera, è stato questo il momento in cui mi sono innamorata della città.
Vedere questa trasformazione dopo una giornata passata a conoscere i diversi aspetti di Matera e della sua storia mi ha dato modo di apprezzarne una bellezza intima, che va oltre quella che si può ammirare con gli occhi.
Alla fine del tour guidato, grazie alla guida attenta di Sara che ci ha illustrato l’evoluzione della città e delle persone che l’hanno vissuta, ho avuto l’impressione di conoscere quei luoghi più nel profondo. Una sensazione meravigliosa che mi ha stregata e che mi ha fatto lasciare il cuore proprio lì, sul tetto ondulato di Santa Maria dell’Idris, al cospetto di una città forte ed immortale che si è manifestata in tutta la sua imponenza.
Una cena molto locale
Per la cena ci siamo fatti davvero guidare dai locali.
Io sono piuttosto spudorata quando si tratta di esperienza autentiche perché va bene essere turisti, ma la parte più bella del viaggiare sencondo me è quella di poter vivere i posti come li vivono i locali. Quindi non mi sono fatta troppi problemi il giorno prima durante l’apertitivo a fermare il proprietario dell’enoteca e a chiedergli “Scusa, tu quando vai a cena fuori, dove mangi?”. Beh, mai scelta fu più azzeccata, perché seguire il consiglio di quel ragazzo ci ha fatto scoprire una chicca gastronomica: la Pignata.
Uno stufato di carne di pecora lasciato cuocere per ore, servito direttamente nel coccio coperto da un “cappello” di pizza. Tra le tante cose buone che ci sono da mangiare da queste parti penso che questa sia davvero una delle più caratteristiche.
Il ristorante dove siamo andati a cena prende il nome proprio da questo piatto della tradizione ed è decisamente fuori dagli itinerari turistici più tradizionali. Quando siamo andati c’era solo gente del posto e siamo stati fortunati a trovare un tavolo.
E’ stato il modo perfetto di concludere una giornata densa fatta di scoperte ed emozioni, in cui un luogo che sapevamo essere incantato si è manifestato in tutta la sua magia.
Giorno 3 | Il ritorno
In attesa della partenza abbiamo dedicato la mattinata agli acquisti e a un’ultima passeggiata nella città.
Ovviamente lo shopping è stato principalmente gastronomico. Abbiamo riportato a casa i sapori della tradizione, tra cui ovviamente diverse bottiglie di Amaro Lucano prese proprio alla Bottega dell’omonimo liquore.
L’ultima tappa del nostro percorso materano è stata quella al Palombaro Lungo, un’antica cisterna che serviva a raccogliere e immagazzinare l’acqua per l’approvvigionamento idrico della città. .
Dopo aver acquistato il souvenir su cui avevo messo gli occhi dal momento del nostro arrivo ci siamo fermati per un utilmo pranzo veloce al Caffè Ridola, che ci aveva lasciati tanto soddisfatti il giorno prima, e dopo essere andati a riprendere i bagagli all’hotel ci siamo diretti alla macchina per il rientro, salutando Matera con la promessa del nostro ritorno.
Caro lettore che sei arrivato fino a qui, ti lascio con un arrivederci al prossimo articolo salutandoti con un pezzetto di Matera che ho portato via con me: la voce della città.
ARTICOLO TOCCANTE………MATERA E’ GIA’ APPETIBILE DI PER SE, MA QUESTA “ESCURSIONE EMOZIONALE” LA RENDE ANCORA PIU’ DESIDERABILE DA VISITARE.
Grazie mille Silvio, sono felice che l’articolo ti sia piaciuto e di essere riuscita a toccare le corde giuste 🙂
Alina Melli
Antica Torre di Iuso 19-05-2022
Davvero incredibile questa suggestiva e profonda immersione nella città della quale hai senza dubbio trasmesso al lettore tutto il suo fascino.
Un sentito grazie per le bellissime parole spese nei miei confronti ,della mia struttura e soprattutto per aver considerato questa splendida città tra le bellezze della nostra Italia.
Grazie a te Alina per l’accoglienza che ci hai riservato nella tua meravigliosa struttura, unica come la città che la ospita e in cui abbiamo lasciato il cuore.
Un saluto calorosissimo <3
Complimenti Veronica!!! Rispecchia in pieno tutta l’emozione che questa città dona!! I suggerimenti veramente da seguire!!! Brava!!
Grazie mille Filomena!