Ciao Straniero, benvenuto o bentornato nel mio blog.
Quello che sto per raccontarti è un viaggio di coppia alla scoperta di luoghi e sapori in una città romagnola in cui medioevo e rinascimento si incontrano: Ferrara.
Conosciuta anche come la Città delle biciclette e patria di Ludovico Ariosto, Ferrara è la meta ideale per chi cerchi un posto “smart” e denso di storia e cultura. Non troppo grande e facile da girare, questa città offre davvero tanto da scoprire a chi la visita, ma prima di cominciare con il racconto di viaggio…
Una piccola premessa molto personale
Quello che risfodero oggi è un pezzo che definirei antico, perché in verità questo articolo lo avevo scritto a dicembre del 2019.
Vero, ti starai chiedendo, come mai non hai pubblicato questo articolo proprio nel 2019? Forse non lo sai ma ho impiegato anni a superare la timidezza e le paure che mi bloccavano dallo spingere il testo pubblica e mettere online gli articoli di viaggio che, comunque, scrivevo ogni volta che tornavo a casa.
I pensieri che mi passavano per la testa erano tanti, ma soprattutto a bloccarmi era la paura di essere giudicata. Questa paura mi ha frenata per tanto tempo. E’ stata il “mostro nell’armadio” che mi ha trattenuta dal provare a percorrere la mia strada. Poi la mia vita è cambiata, passo dopo passo. Non sto qui a raccontarti tutto il percorso e il lavoro su me stessa che ho fatto, un lavoro faticoso e bellissimo che sto ancora portando avanti, ma pian piano ho iniziato a fidarmi di me stessa e a dare il giusto peso al giudizio altrui, e adesso eccomi qui 🙂
Ma sto divagando, torniamo a noi. Metto mano alla memoria e riprendo quello che era rimasto bloccato dalle mie paure prima di vedere la luce, naturalmente con qualche taglio e integrazione per renderlo attuale.
D’altro canto, come si sul dire, meglio tardi che mai!
Giorno 1 | Pronti, partenza, via!
L’organizzazione di questo viaggio è stata proprio “cotta e mangiata”. In 20 minuti abbiamo scelto la destinazione e prenotato direttamente treno e albergo, il tutto la domenica mattina per il giovedì seguente. La “lista” delle cose da vedere l’abbiamo fatta sul treno, durante il viaggio di andata.
Partiamo da Roma Termini alle 8.25, arriviamo a Ferrara alle 11.00. Le 3 ore di viaggio sono passate al volo e sono state perfette per la pianificazione “via smartphone” degli itinerari.
Al nostro arrivo abbiamo subito approfittato del tragitto a piedi per iniziare ad esplorare, percorrendo una parte delle mura cittadine.
Controllando gli orari di apertura abbiamo notato che diversi luoghi di visita chiudono per la pausa pranzo. Abbiamo quindi deciso di andare direttamente al Museo della Cattedrale, non per farvi visita me per acquistare la Myfe, la city card che ci ha accompagnati per 3 giorni consentendoci di visitare tutte le principali attrazioni ferraresi.
Nota sulla Myfe: questa card, insieme alla lista aggiornata dei musei e dei monumenti di Ferrara con i relativi orari, non solo ci ha fatto risparmiare parecchio ma ci ha anche permesso di pianificare la nostra visita ottimizzando i tempi ed evitando fastidiosi “buchi” dovuti alle chiusure.
Rispetto a quando ci sono stata io i prezzi della card sono cambiati, ma ho controllato online e comunque acquistarla risulta più conveniente che pagare i biglietti singoli.
Se siete interessati potete trovare maggiori informazioni sul sito ufficiale cliccando qui.
Alla scoperta di Ferrara
Una volta acquistato il nostro lasciapassare ci siamo diretti in albergo per il check-in. Dopo aver lasciato i bagagli in camera eravamo pronti per iniziare la scoperta della città.
L’ora di pranzo si avvicinava ma prima di cercare un punto di ristoro volevamo prendere confidenza con il luogo, iniziando a dare un’occhiata in giro. Abbiamo quindi deciso di iniziare il nostro tour dalla parte nord della città.
La prima cosa che abbiamo visitato è stata l’Orto Botanico, una piccola oasi verde a ingresso libero gestita dall’Università di Ferrara. Ci siamo poi fermati per la pausa pranzo da “Mordicchio l’originale Pancotta since 1998”, una tra le migliori piadinerie ferraresi frequentata principalmente da gente del posto. Qui abbiamo assaggiato il primo piatto locale del nostro viaggio, la pancotta: una piadina molto bassa senza strutto o lievito e notevolmente più leggera rispetto alle versioni “classiche”.
Palazzo dei Diamanti e la Pinacoteca Nazionale di Ferrara
Una volta saziati gli stomaci eravamo finalmente pronti per la nostra prima vera visita. Ci aspettava il Palazzo dei Diamanti, uno degli edifici rinascimentali più celebri al mondo e tra i principali luoghi di cultura della città di Ferrara.
L’edificio risulta veramente unico nel suo genere. Risalente alle fine del ‘400 su progetto dell’Architetto Biagio Rossetti, le superfici delle pareti esterne del Palazzo sono interamente ricoperte di “bugne“, sporgenze a forma di piramide (o diamante, da cui deriva il nome del palazzo) in marmo bianco e rosa che donano alla struttura sfumature cromatiche diverse a seconda della luce e dell’ora del giorno.
Gli spazi interni del Palazzo sono stati interamente destinati ad esporre l’arte e la cultura del posto.
Il primo piano dell’edificio ospita la Pinacoteca Nazionale mentre gli spazi del piano terra sono stati riservati per le mostre temporanee.
Noi abbiamo deciso di iniziare dai piani superiori, iniziando la visita dalla Pinacoteca Nazionale, che abbiamo potuto visitare gratuitamente grazie alla MyFe.
La Pinacoteca, istituita dal Comune di Ferrara nel 1836, ospita al suo interno numerose opere di diversi artisti di fama internazionale acquisite in momenti storici differenti. Qui sono esposte opere di artisti come Andrea Mantegna, Jacopo Bellini, Garofalo e il Guercino, e coprono un arco temporale che va dal 1200 al 1800.
Il visitatore viene accompagnando in un percorso storico-artistico estremamente variegato. Il tutto è reso ancora più suggestivo dalla location espositiva del palazzo rinascimentale, che conserva ancora le tracce delle antiche decorazioni, ammirabili soprattutto nei meravigliosi soffitti.
Una volta usciti dal Palazzo dei Diamanti siamo tornati in hotel. Abbiamo sfruttato la cena per concludere la nostra prima giornata ferrarese con una passeggiata rilassante nella vicina zona del ghetto ebraico, molto suggestiva con la calma della notte.
Giorno 2 | Ferrara tra castelli, mura e cimiteri
Il nostro secondo giorno a Ferrara è iniziato con una prima tappa che non vedevamo l’ora di visitare: il Castello Estense di Ferrara.
Situato in pieno centro e ad appena 3 minuti a piedi dal nostro albergo, il Castello fa praticamente da “limite” tra la parte medievale e quella rinascimentale della città. Le visite guidate durano circa 1 ora e 30 minuti e partono ad orari prestabiliti consultabili sul sito web del Castello.
La visita al Castello Estense di Ferrara
Noi abbiamo scelto di fare la visita con la guida e siamo rimasti molto soddisfatti della nostra scelta. La guida che ci ha accompagnati ci ha fatto da Cicerone in tutti gli ambienti visitabili del castello, dalle prigioni fino alla terrazza, spiegandoci la storia ed i cambiamenti subiti nel corso dei secoli sia della fortezza che della città. Un itinerario completo e interessante che consiglierei assolutamente di seguire.
La parte più suggestiva degli ambienti interni non sono tanto le stanze in quanto tali, che non presentano traccia delle originali destinazioni d’uso, ma le volte affrescate, che hanno una ricchezza di dettagli e colori da lasciare senza fiato.
Una delle parti più belle ed apprezzabili dell’interno è l’allestimento di alcune stanze volto proprio a valorizzare la ricchezza dei soffitti, che vengono riflessi in tutto il loro splendore da dei grandi specchi inclinati posti al centro della sala. Il risultato è un gioco di riflessi che regala al visitatore la percezione di essere parte integrante dell’ambiente, in un gioco immersivo di colori e forme.
E passeggiando per le mura verso un cimitero ne incontrammo un altro
Una volta terminata la visita al Castello Estense ci siamo diretti a nord e, dopo una rapida pausa pranzo, siamo arrivati alle mura per una passeggiata in mezzo alla natura.
Le Mura di Ferrara si snodano per circa 9 km e sono interamente percorribili sia sul terrapieno che nel vallo, due percorsi diversi e paralleli che regalano all’osservatore vedute diverse e meravigliose. Noi siamo partiti dalla Porta degli Angeli, l’antica torre di avvistamento e l’unica porta della città attualmente visitabile, e abbiamo passeggiato lungo quella che credo sia la parte più bella del perimetro cittadino.
Avendo deciso di dedicare la giornata alle attività all’aperto abbiamo deviato dal percorso principale e siamo scesi in direzione del Cimitero della Certosa.
Il percorso si snoda in un sentiero stretto immerso nel verde e, prima di arrivare a destinazione, siamo arrivati a sorpresa in un altro luogo estremamente suggestivo: il Cimitero Ebraico di Ferrara.
Dopo averlo visitato abbiamo continuato il percorso di Via delle Vigne, ed in pochi minuti siamo arrivati al vicino Cimitero Monumentale della Certosa. Un vero museo a cielo aperto che ospita al suo interno numerosi capolavori d’arte sacra dislocati in uno dei complessi cimiteriali i più belli d’Italia.
La Biblioteca Ariostea di Ferrara
Sulla via del ritorno verso l’hotel, in attesa del momento della cena, abbiamo fatto una breve deviazione per visitare Palazzo Paradiso.
Il Palazzo è l’attuale sede della Biblioteca Ariostea e devo dire di essere rimasta particolarmente affascinata dalla sala dedicata a Ludovico Ariosto. Qui, oltre ad essere conservato un corpus estremamente vasto di manoscritti (consultabili), è possibile ammirare il monumento funebre in memoria del celebre poeta. E se la bellezza e il rilievo culturale del posto non dovessero bastare, ad incentivarne la visita c’è sicuramente un fatto che fa di questo palazzo storico un must. Palazzo Paradiso è il luogo dove sono attualmente conservate le spoglie del poeta, che si trovano proprio nella sala a lui intitolata.
Siamo giunti quasi al termine del secondo giorno di viaggio ed è (finalmente) arrivato il momento di parlare di un’altra delle meraviglie di Ferrara: il cibo.
Per la cena ci siamo affidati al parere dei locali seguendo i consigli che ci sono stati dati dai proprietari dell’hotel e non abbiamo fatto bene… abbiamo fatto benissimo!
La cena all’Hostaria Savonarola di Ferrara
Abbiamo prenotato all’Hostaria Savonarola, un locale che se non ci fosse stato consigliato non avremmo mai preso in considerazione. Il ristorante si trova infatti proprio sulla piazza principale, con vista sul Castello, e considerata la location avevamo dato per scontato che si trattasse di un posto prettamente turistico, dubitando della qualità e della “tipicità” dell’osteria.
Per fortuna che ce l’hanno suggerito perché il nostro parere non poteva rivelarsi più sbagliato. Non solo abbiamo mangiato divinamente in un locale frequentato prevalentemente da gente del posto e assaggiando specialità locali di altissima qualità, ma siamo anche stati serviti benissimo spendendo poco. Appena 25 euro a persona (antipasto, vino, 2 primi e 2 dolci).
E’ stato qui che abbiamo assaggiato il più famoso dei piatti tipici locali: i cappellacci alla zucca. Questi ravioli di pasta fatti in casa ripieni di crema di zucca vengono serviti con ragù o, per chi preferisca esaltare il sapore del ripieno, burro e salvia. Personalmente sono rimasta molto colpita da questo sapore, per me completamente nuovo. Il contrasto tra il gusto dolce e delicato della zucca e il ragù è veramente molto piacevole, e anche la versione in bianco è molto buona.
Anche i dolci hanno superato abbondantemente le aspettative, sia la Torta Tenerina che la Torta di Tagliatelle.
Insomma, un posto e dei piatti consigliati a tutti coloro che vogliano immergersi nella vera atmosfera ferrarese.
Una volta saziati gli stomaci potevamo dirci soddisfatti di come si era conclusa anche la nostra seconda giornata. Dopo una breve passeggiata digestiva siamo tornati in albergo per prepararci alla nostra terza e ultima giornata.
Giorno 3 | A spasso per i palazzi storici di Ferrara
L’ultimo giorno alla scoperta della città delle biciclette è stato quasi interamente dedicato alla scoperta dei tanti palazzi storici della città. La nostra prima tappa è stata il Museo della Cattedrale.
Il Museo ha sede nell’antichissima Chiesa di San Romano. Qui sono esposte numerose opere dal valore eccezionale, articolate in un percorso che porta il visitatore a scoprire la storia ferrarese a partire dal Medioevo.
Qui sono esposti meravigliosi libri miniati, dipinti, arazzi dalle dimensioni impressionanti e sculture, tra cui la Madonna della Melagrana, un vero capolavoro dei primi anni del ‘400.
Terminata la visita del Museo ci siamo diretti alla Palazzina Marfisa d’Este.
Oltre all’interno del Palazzo è possibile visitare anche il suo giardino esterno, dove si trova anche la bellissima Loggia degli Aranci. La sensazione che si ha nel guardare il giardino da sotto il loggiato è veramente particolare. Si ha quasi l’impressione di trovarsi a teatro ed ammirare una scenografia magistralmente dipinta, in attesa che gli attori facciamo la loro comparsa sul palco.
Finita la visita di questa palazzina ci siamo subito diretti a un altro edificio storico: Palazzo Bonacossi.
L’edificio viene utilizzato come punto di riferimento culturale. E’ infatti la sede della Direzione dei Musei di Arte Antica, della Fototeca e della Biblioteca d’Arte, dove oltre all’importante patrimonio librario sono conservati numerosi mobili antichi.
Palazzo Bonacossi ospita anche il Museo Riminaldi, dove sono conservate statue, dipinti e bronzetti donate alla città di Ferrara dall’omonimo cardinale.
Palazzo Costabili e il Museo Archeologico di Ferrara
La tappa successiva prima di fermarci per la pausa pranzo è stata il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, ospitato nella splendida location di Palazzo Costabili, una palazzina cinquecentesca perfettamente conservata.
Oltre ad essere la sede di un museo che a mio avviso rappresenta una vera eccellenza nazionale per la ricchezza e la varietà delle sue collezioni, questo luogo è una meraviglia per gli occhi. Appena superata la biglietteria ci si trova davanti ad un vasto giardino rinascimentale, e prima di iniziare a percorrere i sentieri del cortile c’è un’altra sorpresa nascosta…
Sotto al porticato che conduce al giardino c’è una porta che, appena aperta, rivela al visitatore la meraviglia nascosta al suo interno: la Sala del Tesoro con la sua meravogliosta volta decorata, risalente ai primi anni del 1500.
Dopo essere usciti dalla sala ed aver percorso il giardino, prima di uscire dal porticato per iniziare la visita del Museo ci si trova al lato di un altra porta, e una volta aperta si viene catapultati in un mondo a parte. E’ la Sala delle Piroghe, dove sono esposte due enormi imbarcazioni di età tardo romana ritrovate dagli archeologi nella prima metà ‘900.
Così inizia il percorso archeologico del palazzo rinascimentale che raccoglie un’incredibile varietà di reperti, impressionanti non solo per la loro quantità ma soprattutto per il loro stato di conservazione.
E dopo questo tuffo nel passato torniamo al presente.
Si era fatta ora di pranzo ed essendo l’ultimo giorno che avevamo a disposizione abbiamo deciso di tentare la sorte provando, senza prenotazione, ad andare a mangiare alla seconda delle due trattorie tipiche che ci erano state consigliate: la Trattoria da Noemi.
Pranzo alla Trattoria da Noemi di Ferrara
Il locale a conduzione familiare si trova in pieno centro storico, nella parte del ghetto, e ci si rende subito conto di essere in uno di quei posti in cui si può veramente “assaggiare la tradizione”.
Per il nostro ultimo pranzo ferrarese abbiamo deciso di provare pietanze diverse da quelle assaggiate il giorno prima, ma sempre rigorosamente appartenenti alla cucina locale.
- Fiori di zucca e sformatino di zucca con fonduta di parmigiano come antipasto;
- cappelletti in brodo di cappone come primo;
- salama da sugo come secondo (che è stata la vera scoperta della giornata, ma ve ne parlerò in un’altra occasione).
A questo si aggiungono la crema fritta e l’immancabile torta tenerina come dessert, il tutto per un totale di circa 30 euro a persona.
Finito il pranzo iniziavamo ad essere provati dalle lunghe camminate e dalle tante cose viste la mattina. La digestione dei manicaretti di Noemi non era sicuramente di aiuto, tuttavia ci mancava ancora una tappa per concludere il nostro tour. Non potevamo lasciarci sconfiggere dalla salama da sugo quando eravamo a un passo dal traguardo.
Ci siamo appellati alla forza di volontà vacillante e abbiamo trovato le forze per l’ultimo luogo di visita: il Museo di Casa Romei.
L’ultima tappa prima del rientro: Casa Romei
Questo edificio risalente alla metà del 1400 ancora conserva molte delle sue decorazioni originali.
Le decorazioni murali sono sicuramente la parte più affascinante del palazzo storico. Le pareti che affacciano sul cortile interno sono interamente decorate con motivi floreali piuttosto uniformi visibili da ogni lato, in contrasto con la grande varietà dei motivi che abbelliscono gli ambienti interni dell’edificio.
All’interno ogni sala prende il nome dal soggetto che raffigura (come la Sala delle Sibille o la Sala della Scimmietta), invogliando il visitatore ad osservare più da vicino le decorazioni, scoprendone i dettagli più piccoli.
E con questo meraviglioso posto si conclude il nostro viaggio alla scoperta della Città delle Biciclette.
Dopo aver fatto riposare gambe e mente davanti un caffè vista Castello abbiamo salutato Ferrara per tornare verso la capitale.
Grazie per avere condiviso le tue emozioni di questo che sembra essere stato un meraviglioso viaggio nel tempo. Il tuo racconto mi ha fatto viaggiare e vivere momenti che vorrò sicuramente provare di persona .
Al prossimo viaggio!!!!
Sì, è stato un viaggio bellissimo, sono felice di essere stata d’ispirazione <3.
Ho sempre creduto in te. E questo blog è la prova sei grande! PS: posti e cibi Top. Viaggio stupendo!
❤️🥲❤️