Mi è capitato di recente che una delle mie studentesse venisse a farmi visita proprio qui a Roma. Avere l’opportunità di conoscere di persona qualcuno con cui parli da oltre un anno e che normalmente vive dall’altra parte del mondo è un’occasione più unica che rara. Non sto nemmeno a dirvi quanto mi abbia fatto piacere! Naturalmente ho fatto i salti mortali per liberarmi da tutti gli impegni che avevo la possibilità di spostare ed accompagnarla in giro per la città per un pomeriggio è stato meraviglioso.
Non è la prima volta che mi capita di fare da Cicerone a qualcuno nella mia città. Tuttavia, ogni volta che mi succede mi rendo conto di quanto diamo per scontato l’immensa bellezza che ci circonda, solo perché si trova sempre davanti ai nostri occhi. Beh, e lo dico tanto a voi quanto a me stessa, non c’è nulla di più sbagliato che abituarsi alla propria città, soprattutto se questa città è spettacolare.
Proprio per questo ho pensato di cogliere la palla al balzo e di raccogliere in un post l’esperienza di questo pomeriggio internazionale passato con la mia amica. Magari un giorno rileggere queste righe mi aiuterà a rivivere questa incredibile esperienza (scusate, lo so che mi sto ripetendo e che eccedo di entusiasmo, ma quando ho iniziato la mia avventura da insegnante non avrei mai immaginato che succedesse qualcosa del genere!).
Ma torniamo a noi e partiamo dall’inizio.
L’appuntamento
Il Pantheon
Appuntamento al Pantheon ore 16.00. Uno dei punti più centrali di Roma da cui è possibile raggiungere a piedi tanti dei posti più belli da visitare della città. Inoltre l’ingresso libero e gratuito sono un grande incentivo a visitarlo, ma sarebbe un must anche se fosse a pagamento 🙂
Quel pomeriggio pioveva e darsi appuntamento proprio al Pantheon è stata una fortuna, perché ci ha dato modo di ammirare qualcosa di molto particolare: vedere la pioggia che cadeva dall’oculus (l’apertura che si trova sulla volta del Pantheon) scendere fino all’interno del monumento e diventare parte integrante della visita. Uno spettacolo che consiglio a tutti, veramente molto suggestivo!
San Luigi dei Francesi
Una volta terminata la visita siamo usciti e andati alla vicinissima chiesa di San Luigi dei Francesi. Un’altra tappa obbligata a costo zero (o quasi).
La chiesa in sé è meravigliosa, ogni volta che mi trovo in quella zona di Roma entro anche per soli 5 minuti e sono personalmente innamorata dell’organo che si può ammirare voltando le spalle all’altare. Tuttavia la caratteristica che rende l’edificio famoso è la presenza al suo interno dei dipinti del Caravaggio (il ciclo pittorico di San Matteo) che, oltre ad essere conosciuti in tutto il mondo, sono di una bellezza spettacolare.
E’ stato installato un sistema di illuminazione dei dipinti che permette di accendere le luci e ammirare le opere attraverso il pagamento di 1 o 2 euro. Questa è stata una novità per me, è possibile che ci fosse anche prima ma forse non me ne sono mai accorta grazie al grande numero di turisti che visitavano la chiesa tenendo le luci praticamente sempre accese. Tuttavia, devo ammettere che la scelta non è completamente negativa. Arrivare davanti alle opere con le luci spente ed avere la possibilità di accenderle sul momento rende l’esperienza ancora più sorprendente. Un vero e proprio effetto wow!
Il caffé migliore di Roma
Da lì ci siamo mossi per andare verso una tappa obbligatoria per tutti gli amanti del caffè, il Caffè Sant’Eustachio, che si trova ad appena 5 minuti a piedi dal Pantheon. Questo piccolo bar fa uno dei caffè più buoni d’Italia ed è una delle perle nascoste della capitale in cui il caffè e una vera e propria religione.
Entri, paghi, vai al bancone e insieme allo scontrino ti viene chiesto “con o senza zucchero?”, una particolarità che, da quello che so, succede solo qui. In questo modo anche chiedendo il caffè con lo zucchero (che, si sa, altera il sapore del caffè) si avrà comunque un caffè a regola d’arte!
Una breve esperienza consigliatissima per la gioia di tutti i sensi.
Piazza Navona
Una vota terminata la pausa caffè ci siamo diretti verso Piazza Navona. Dopo un rapido aperitivo ho fatto vedere alla mia amica la Chiesa di Sant’Agnese (da fuori) e la Fontana dei Quattro Fiumi del Bernini.
Abbiamo finito il giro della piazza per andare a vedere Al Sogno, lo storico negozio di giocattoli famoso per gli animali di peluche giganti (alcuni praticamente a grandezza naturale) e per le meravigliose vetrine, conosciuto da tutti i romani quasi come se fosse un museo.
P.s. Continuando a costeggiare le vetrine del negozio su Via Agonale e girando a sinistra è possibile ammirare dall’alto una parte dello Stadio di Domiziano.
Sulla via del ritorno verso Trastevere
Torre Argentina
Sulla via del ritorno ci siamo fermate a Largo di Torre Argentina per vedere l’altra particolarità tutta romana: le rovine romane che ospitano la Colonia Felina di Torre Argentina, la più antica delle colonie feline di Roma.
Questa è una delle principali (e più belle) “case” che ospitano i tanti gatti della capitale dove, soprattutto nelle belle giornate di primavera, è possibile vedere tanti bei micioni sdraiati a prendere il sole tra i reperti archeologici. Una particolarità per il quale Roma è conosciuta anche come La Città dei Gatti.
Il Ghetto di Roma
Continuando sulla via verso Trastevere, dove la mia amica aveva preso l’appartamento, ci siamo dirette verso il quartiere ebraico. Questo quartiere, conosciuto anche come Ghetto di Roma, è uno dei ghetti più antichi d’Italia e del mondo, nonché epicentro della cultura ebraica romana. E’ qui che si trova il Tempio Maggiore che, oltre ad essere il principale luogo di culto della fede ebraica, ospita al suo interno anche il Museo Ebraico di Roma che raccoglie ed espone la storia degli ebrei capitolini nel corso dei secoli.
Tra le meraviglie di questo quartiere c’è sicuramente l’autentica cucina giudaico-romanesca. Ci sono infatti tanti ristoranti e fast food in cui è possibile assaggiare le specialità tipiche di questa meravigliosa cucina. Sicuramente non è economico, ma per gli amanti del buon cibo che si trovano a Roma di passaggio questo quartiere e le sue specialità sono veramente da provare.
L’isola Tiberina
Ci siamo salutate davanti al Tempio, sulla soglia del ponte che permette di arrivare dall’altra parte del fiume passando per l’Isola Tiberina, la suggestiva “isola” che si trova in mezzo al Tevere da cui, soprattutto al tramonto, si può godere di uno scorcio stupendo della città.
Anche per oggi è tutto. Se questo articolo ti è piaciuto e ti piacerebbe leggere di altri itinerari e luoghi da visitare nella Città Eterna non fare il timido… fammelo sapere nei commenti!
A presto,
Vero
Questo articolo è stato molto bello! Mi è piaciuto tanto 🙂 Non vedo l’ora leggere il prossimo! Che sorpresa che esiste un’isola a Roma. Wow!
Grazie Matt! Sono molto felice che questo articolo ti sia piaciuto. Sto cercando di pubblicare un articolo a settimana. Alcuni parleranno della lingua italiana e sono pensati per essere di aiuto a tutte le persone che vogliono imparare l’italiano. Altri articoli saranno invece simili a questo, dedicati ad argomenti completamente diversi dalla lingua, ma saranno comunque un’ottima pratica per chi impara l’italiano… o almeno questo è quello che spero!
Gli articoli dovrebbero uscire il mercoledì, spero che vorrai leggerli e soprattutto che ti piaceranno 🙂
Ciao Veronica. Ho cominciato a seguire anche i tuoi podcast ;). Mi è piaciuto molto questo sopratutto perché conosco e amo Roma!! Tuttavia non sono mai andata ad Al Sogno né ho preso un caffè al Caffè Sant’Eustachio. Questa volta vorrei andarci.
Una domanda: sarai a Roma a luglio? Sarebbe un piacere conoscerti 🙂
Ciao Barbara, che bello risentirti! Sono felice di sapere che il podcast di Learn Italian Vero ti piace, poi a questo tratto dall’articolo su Roma ci tengo particolarmente e sono lieta di averti dato ispirazione per il tuo prossimo soggiorno qui 🙂
Ancora non so cosa farò a luglio quest’anno ma se sarò a Roma potremo vederci sicuramente, farebbe moltissimo piacere anche a me incontrarci di persona 😄