Ciao Straniero! Benvenuto o bentornato ;).
Oggi continuiamo la serie di articoli della rubrica Cosa fare vicino Roma e lo facciamo con una location meravigliosa: il Giardino di Ninfa. Un’oasi verde vicino Roma in cui storia e natura si fondono, dando vita a un percorso incredibile tutto da esplorare.
La cosa più buffa di questo sabato è che è stato del tutto improvvisato. Fino al giorno prima ero convinta che avrei trascorso il weekend in Umbria con gli amici, ma è saltato tutto per colpa di una piatto di carbonara. Una storia “davvero molto italiana” come dicono i miei studenti e che non saprei se definire più tragica o comica 🙄.
Ma torniamo a noi e al racconto di questo sabato passato in provincia di Latina in cui ho avuto il piacere di conoscere il Giardino di Ninfa e la città di Sermoneta.
P.s. Se sei curioso e vuoi vedere un' anteprima, prima di iniziare a leggere clicca qui e vai direttamente a vedere il video della visita. Le immagini sono spettacolari!
Il Giardino di Ninfa: informazioni utili
Come arrivare al Giardino di Ninfa
Il Giardino di Ninfa si trova in provincia di Latina e dista circa 1 ora in macchina da Roma. Arrivare è piuttosto facile ma durante il weekend bisogna tenere in conto un po’di traffico. Una volta arrivati il parcheggio non è un problema, è possibile lasciare la macchina nell’ampio parcheggio gratuito a disposizione dei visitatori.
La sua posizione isolata rende Ninfa difficile da raggiungere con il trasporto pubblico, ma l’impresa non è impossibile. Si può infatti arrivare in treno fino alla stazione di Latina Scalo, fermata che si trova a circa 7 km dal Giardino. Una volta arrivati, basterà prendere un taxi per 10 minuti circa per arrivare a destinazione (per chiunque fosse interessato a questa opzione il numero da chiamare per prenotare con Radio Taxi Latina è 0773.17.47).
Il Giardino di Ninfa: aperture e biglietti
Il Giardino di Ninfa è aperto da marzo a ottobre ed è possibile visitarlo solo durante il weekend.
Il biglietto costa 15.50 euro e non è modificabile né rimborsabile. I bambini con meno di 12 anni non pagano e anche i nostri amici a quattro zampe sono ammessi.
Al momento della prenotazione online è possibile scegliere la fascia oraria di ingresso, un range di 30 minuti durante il quale è possibile presentarsi per il check-in ma tranquilli, anche se vi presentate qualche minuto dopo non succede nulla!
Riceverete via email il biglietto elettronico e basterà presentare il QR code per entrare. Non occorre stampare niente ma magari fate uno screenshot del codice prima di arrivare perché il telefono non prende molto.
Su questa pagina del sito sono disponibili le date ufficiali di apertura e la prenotazione è obbligatoria... in teoria 😏.
E’ obbligatorio fare i biglietti online?
La possibilità di compare i ticket direttamente alla biglietteria non è garantita ma non vuol dire che non ci sia. Quando ci sono andata io c’erano diverse persone senza prenotazione che hanno acquistato il biglietto sul posto e sono entrate tranquillamente.
Naturalmente andando direttamente alla biglietteria non si ha la garanzia di riuscire ad acquistare l’ingresso ma se avessi saputo di questa possibilità sicuramente avrei provato prima a visitare il giardino, invece mi sono sempre fatta bloccare dalla mancanza di biglietti, che online finiscono piuttosto velocemente.
Per chi voglia optare per questa soluzione consiglio di provare verso l’ora di pranzo, quando ci sono stata io. Non c’era molta gente e la visita con poche persone è veramente molto piacevole.
Spero che questa informazione sia utile per tutti coloro che vogliono tentare la sorte ;).
Servizi aggiuntivi
Una volta entrati nel Giardino non troverete altro che storia e natura. Tutti i servizi, bagni inclusi, si trovano prima del cancello di ingresso e possono essere utilizzati prima o dopo la visita.
I bagni sono gratuiti e pulitissimi e il bar organizzato anche per pranzo o cena, sia con sandwich e taglieri per chi voglia rimanere leggero che con un menù più sostanzioso per coloro che preferiscono un pasto vero e proprio.
E’ anche possibile fare rifornimento di acqua prima di entrare dalla fontanella con acqua potabile.
La visita
Dopo la premessa con le info che spero abbiate trovato utili veniamo al nocciolo della questione: la visita al Giardino.
Lo scenario ricorda l’ambientazione di un racconto fantasy: un immenso giardino nascosto e protetto dai monti che lo circondano, quasi invisibile agli occhi per chi non lo stia cercando.
La visita è una vera e propria experience. Una volta varcato il cancello di ingresso si entra in un “mondo a parte” in cui non si sente altro che il respiro della natura.
Normalmente il biglietto di ingresso include la visita guidata per il gruppo della fascia oraria prenotata ma, causa COVID, l’organizzazione è un po’ cambiata, secondo me in meglio.
All’interno del Giardino si trovano una ventina di guide, preparatissime, molto gentili ed estremamente discrete. A meno che non vengano espressamente interpellate per chiedere informazioni e approfondimenti si viene lasciati liberi di passeggiare al proprio ritmo e perdersi nella natura senza essere disturbati.
Una curiosità: il Giardino di Ninfa è la "casa verde" circa 1300 piante diverse e 100 specie di uccelli. La dimensione complessiva del Giardino è di circa 8 ettari ed accoglie anche una straordinaria varietà di aceri giapponesi. Proprio grazie alla numerosità delle sue piante il paesaggio cambia costantemente. Grazie alle fioriture stagionali anche visitando il giardino due volte nello stesso anno ci si immergerà in uno scenario diverso.
Per fare il giro completo del Giardino serve circa un’ora, che diventa tranquillamente un’ora e mezza per tutti quelli che, come me, si fermano ogni 2 minuti per fare una foto a qualcosa. Io che sono fissata, di foto ne ho fatte tantissime e, per evitare di intasare l’articolo con una galleria di immagini infinita, ho raccolto le migliori in un video. Guardatelo e fatemi sapere se non ho ragione quando dico che questo posto è un vero e proprio Paradiso!
Come dicevo prima, ho prenotato lo slot di ora di pranzo, con ingresso previsto tra le 13.30 e le 14.00, scelta di cui non mi pento assolutamente. Questo orario normalmente considerato “scomodo” ha fatto sì che trovassimo molte meno persone rispetto agli altri orari (quando abbiamo finito il nostro giro abbiamo visto in attesa all’ingresso più del doppio delle persone che sono entrate con noi) e, caldo permettendo, passeggiare senza troppa gente intorno da veramente un valore in più alla visita.
Breve storia del Giardino
[Se questa parte non ti interessa vai direttamente al prossimo paragrafo]
In questo luogo dal fascino incantato natura e ruderi medievali si fondono e vivono in perfetta simbiosi.
Nell’epoca medioevale l’antica città di Ninfa ospitava circa 250 case, numerose attività e ben 7 chiese. Ancora oggi è possibile ammirare i resti di 6 di queste chiese, strette dal verde abbraccio di Madre Natura.
La città, un tempo importante e produttiva, è stata abbandonata definitivamente alla fine del XIV secolo ed è rimasta dimenticata, ospite di sè stessa, fino alla fine del XIX secolo. In questo periodo i Caetani, la famiglia proprietaria del luogo fin dal 1300, decisero di tornare a “curare” i loro vecchi possedimenti, ed è proprio con loro che, nell’ ‘800, inizia a prendere forma il Giardino.
Di generazione in generazione i Caetani si presero cura della loro “eredità” mettendo mano allo spazio che, progressivamente, ha acquisito la forma attuale. Anche quello che una volta fu il palazzo municipale venne restaurato per diventare la casa di campagna della famiglia.
Nei primi anni del ‘900 le porte del giardino vennero aperte a letterati e artisti legati all’attività di due riviste fondate della moglie di uno degli eredi Caetani, Marguerite Chapin. Grazie a lei vennero promosse opere di autori oggi noti al mondo ma allora giovani e sconosciuti, come Alberto Moravia, Dylan Thomas, Italo Calvino, Truman Capote e Pierpaolo Pasolini.
Cosa fare vicino a Ninfa: dopo la visita
Abbazia di Valvisciolo
Una volta terminata la visita al giardino e dopo esserci rinfrescati con un gelato e un caffè al punto ristoro, ci siamo rimessi in cammino per la seconda tappa della giornata, l’Abbazia di Valvisciolo.
Una volta saliti in macchina siamo arrivati in appena 6 minuti e consiglio assolutamente di fare una sosta, anche piccola, per il panorama che questo posto offre.
L’abbazia si trova infatti su un’altura che affaccia sulla Valle dell’Usignolo, da cui si può ammirare un paesaggio veramente molto bello.
L’edificio in sé è molto semplice, ma vale la pena di entrare a dare un’occhiata quantomeno per vedere il chiostro interno.
Sermoneta
Dopo la nostra breve sosta all’Abbazia di Valvisciolo ci siamo rimessi in macchina, stavolta con destinazione Sermoneta.
Per arrivare alla cittadina serve veramente poco tempo, ma occhio con la macchina perché si sale parecchio. Noi con una panda abbiamo dovuto fare tutta la salita in seconda 😂.
In meno di 15 minuti si arriva all’area di parcheggio gratuita per i non residenti e da lì in 5 minuti circa di camminata (salita piuttosto ripida, gli avventurieri pigri si preparino psicologicamente al climbing) si arriva alla città, anche questa strutturata interamente in salita.
La cittadina è molto caratteristica e in alcuni punti mi ha ricordato vagamente l’ingresso di San Marino, anche se più piccina: piena di ristoranti e negozietti dove si possono comprare prodotti tipici e souvenir.
Salendo salendo si arriva fino al Castello di Sermoneta, anche questo, indovinate, di proprietà della famiglia Caetani e attualmente mantenuto dall’omonima Fondazione. Noi non lo abbiamo visitato ma sembra molto bello e ci siamo ripromessi di tornare in futuro per vederlo.
La visita dovrebbe durare circa 30 minuti ed è possibile solo con prenotazione online. Il biglietto costa 8 euro e si compra sullo stesso sito del Giardino di Ninfa (se volete vedere le date disponibili potete farlo cliccando qui), molto comodo per tutti coloro che vogliono cogliere l’occasione di una giornata fuori porta per visitare entrambi il luoghi che portano la “firma” della famiglia Caetani, che ringraziamo di cuore per averci dato la possibilità di ammirare tanta bellezza.
Anche per oggi è tutto e direi che ho decisamente esagerato con le parole stavolta, spero che tanti di voi siano arrivati fino a qui e che il mio racconto vi sia piaciuto, o quantomeno che sia stato utile 🙂
Se vi siete persi il primo articolo della rubrica Cosa fare vicino Roma inaugurata qualche settimana fa con l’articolo dedicato a Ostia Antica lo trovate cliccando qui.
Aspetto come sempre i vostri commenti!
Un abbraccio,
Vero
Grazie per un’altro articolo bellissimo! Non mi sembra che avremmo abbastanza tempo per visitare Ninfa quando andiamo a Roma. Forse la prossima volta senza i bambini 🙂
Non vedo l’ora del tuo prossimo articolo 😉
Grazie Matt! Spero tanto che in futuro avrete la possibilità di visitare Ninfa, è un posto da favola 🙂